UFO'S MOM CAMBIA CASA!

Attenzione, attenzione, UFO'S MOM HA CAMBIATO CASA!

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Vi aspetto!

lunedì 30 aprile 2012

Pensieri di mamma

Non so bene che tono dare a questo mio intervento perchè vorrebbe suonare sia come un consiglio sia come una critica, ma a 3 settimane dall'arrivo del nostro extraterrestre sulla Terra non posso non esimermi dal manifestare alcune idee e impressioni che mi sono fatta in questa ancora piccola parentesi di maternità.
Mi spiace spaventare le future mamme e anzi spero che abbiano tutte i nervi più saldi dei miei, ma i primi giorni a casa con il proprio bambino sono di uno smarrimento totale: non hai ancora ben realizzato il compito che ti aspetta e ci si sente persi dopo il rassicurante clima dell'ospedale in cui ogni emergenza può essere fronteggiata e gestita al meglio.
Inizia un percorso di adattamento e conoscenza tra i genitori e il bambino carico di ansie e timori, soprattutto per la madre che allatta e che sa che la salute del proprio piccino dipende esclusivamente da lei.
La prima critica, dunque, la faccio a tutti coloro che sponsorizzano con eccessivo fervore l'allattamento al seno, dipingendolo come un gesto fatto esclusivamente d'amore e affetto. Falso!!! Nutrire al seno il proprio bambino è sicuramente appagante per la madre, ma molto faticoso sia dal punto di vista fisico che mentale e il fatto che questa informazione non passi o sia marginalmente citata secondo me produce un grosso danno alle donne che, a differenza mia, magari non possono contare su un sostegno esterno. L'allattamento richiede una corretta alimentazione da parte della madre e vi posso assicurare che i primi giorni a casa non si ha nemmeno il tempo di lavarsi la faccia ... figuriamoci preparare un sano pranzetto! Anche il papà è parecchio sballottato, tra incombenze burocratiche, acquisti dell'ultimo minuto e timori che la mamma non si riposi abbastanza. Se poi alla stanchezza fisica aggiungiamo quella emotiva e che, nel mio caso, ha fatto esplodere angosce e preoccupazioni che durante la gravidanza ero riuscita a dominare, la frittata è fatta ... lacrimoni a non finire!!! Normale depressione post-partum direte voi ... certo, tutto regolare, ci può stare, ma l'importante è imparare a gestirla perchè il neonato percepisce a pelle l'inquietudine di chi lo circonda e l'assorbe come una spugna con il risultato che anche lui sarà più nervoso e irritabile e non farà che rimbalzare di nuovo queste sensazioni su di voi.
Se c'è una cosa che ho capito in queste 3 settimane è che non c'è niente di peggio di una mamma insicura e dubbiosa, continuamente all'allerta, esposta a mille campane e incerta su quale seguire. 
Care mamme, l'insegnamento migliore ve lo possono dare i vostri figli, osservando attentamente il loro comportamento e il loro modo di relazionarsi con voi e il mondo esterno. Mettiamo per un attimo da parte i consigli e gli ammonimenti di associazioni, esperti e riviste perché tutto quello che potranno dirvi si riferirà sempre e solo all'universo del bambino in generale e non al vostro.
Il ciuccio è sconsigliato nelle prime settimane perchè potrebbe compromettere l'allattamento? Benissimo, ma allora è giusto che il bambino usi la mia tetta come ciuccio, per calmarsi invece che per nutrirsi? Se l'istinto del neonato è quello di aprire la bocca e se la risposta di mamma è sempre quella di offrire il seno, come imparerà a distinguere la fame da altre esigenze? Chi sostiene l'allattamento a richiesta senza alcuna interferenza di ciucci e biberon abbia almeno il coraggio di dire alla madre che almeno per un mese sarà completamente schiava del suo bambino!!! 
A proposito di biberon ... questo oggetto del demonio su cui i sostenitori dell'allattamento al seno si scagliano come iene perchè legato all'idea di latte artificiale e residuo di un'epoca non troppo lontana in cui le madri rivendicavano il loro diritto di continuare a essere ancora donne ... io capisco che il latte materno sia nutrizionalmente più indicato per la dieta del bambino, ma come si devono sentire tutte quelle donne che per vari motivi ricorrono al latte artificiale o che si tirano il proprio e lo offrono con il biberon? Nessuno le accuserà mai apertamente, ma sono pronta a scommettere che ognuna di loro avverte un sottile e persistente senso di colpa per aver fallito in quello che viene considerato il primo compito di una madre.
Non sono d'accordo con questo atteggiamento perchè ogni madre deve sentirsi libera di compiere le scelte che ritiene più giuste per il proprio figlio, senza subire condizionamenti dal mondo esterno, soprattutto nella fase di ambientamento e adattamento reciproco dei primi mesi. Impegnati come siamo a perseguire il benessere del bambino, ci dimentichiamo della serenità e della tranquillità della madre.
Mi viene in mente un libro letto durante la gravidanza della filosofa francese Elizabeth Balinter: "Mamme cattivissime?" edito da Corbaccio (qui il link al sito della casa editrice) vuole essere un'accusa verso il modello di donna che oggi la società propone, una donna che dovrebbe diventare una madre perfetta in una realtà che però a ben vedere oggi la sottopone a innumerevoli pressioni (la gestione della casa, il lavoro precario ...). 



Io rivendico il diritto di essere una madre imperfetta, disposta a imparare ogni giorno, una madre che prova a rendere felice il proprio figlio, magari anche sbagliando o non adeguandosi a quelli che sono i modelli oggi più in voga, una madre che vuole pensare ancora a se stessa, ai suoi sogni e ai suoi obiettivi, al benessere della sua vita di coppia.
Solo così, credo, la maternità potrà essere quell'avventura meravigliosa di cui si sente tanto parlare, quello splendido viaggio di scoperte, vittorie e insuccessi che ogni famiglia vive sulla propria pelle.
Questa è la madre che vorrei essere ... in quello che è il mestiere più bello e difficile del mondo, come questa splendida pubblicità della Procter and Gamble, su sottofondo di Ludovico Einaudi, ha realizzato in occasione dei giochi di Londra 2012.


PS: chiedo scusa se qualcuno potrà sentirsi offeso dalle mie parole. Ciò che ho scritto è frutto di una riflessione personale dalla quale ognuno potrà giustamente dissociarsi. Sarò felice di sentire i vostri pareri se avrete piacere.

martedì 17 aprile 2012

Diamo i numeri ... terza e ultima parte!

Ebbene sì ... i numeri si sono chiusi: 39 settimane precise, 8 aprile 2012 (8 più 4 fa 12!), 19,56 (papà ed io festeggiamo il nostro anniversario alle 19,53), 48 cm (8 più 4 sempre 12!) ed eccoti qui ... UFO è arrivato sulla Terra, stravolgendo completamente le nostre vite. Anche questo post allora si deve adattare al lieto evento e i tre punti mancati al magico decalogo della gravidanza non possono non parlare degli attimi, delle sensazioni e dei vissuti che hanno accompagnato l'arrivo della nostra scimmietta.

7) Quando la data del parto si avvicina, sarete in preda a mille pensieri ... cosa succederà? Quando e dove romperò le acque? Saprò riconoscere le contrazioni e recarmi in ospedale al momento giusto? La verità è che non esiste risposta a queste domande perchè tutto avverrà in tempi molto brevi (un giorno prima fuori con il papy a mangiare una bella pizza e il giorno dopo con un figlio in braccio). Nel mio caso tutto è cominciato con contrazioni abbastanza dolorose e irregolari nel cuore della notte. Sapendo di dover attendere quelle più intense e ravvicinate, il consiglio è quello di trascorrere a casa la maggior parte del tempo, sforzandosi di rilassarsi tra una fitta e l'altra e fare respiri ampi e profondi per sopportare il dolore. Cercate la soluzione migliore per fronteggiare questo momento: in piedi, sdraiate, nella doccia ... l'importante è mantenere energie per la fase successiva.

8) Il ricovero in ospedale è una tappa importante perchè sentirete che il momento tanto atteso si avvicina, ormai è questione di poco per conoscere l'esserino che da 9 mesi vive nella vostra pancia. A questo punto avrete finalmente messo mano alla valigia preparata settimane prima con tutto l'occorrente. Ricordatevi che in ospedale fa sempre molto caldo e vi consiglio camicie da notte a maniche corte con un'ampia scollatura con bottoni (vi servirà per allattare). Portatevi tanta acqua perchè la prima notte dopo il parto vi accorgerete di avere la gola secchissima. Quando le contrazioni saranno molto ravvicinate sarà dura sopportare il dolore perchè avrete poco tempo per rilassarvi tra l'una e l'altra. Cercate di non affannarvi con il respiro e non fatevi frenare da alcun tipo di pudore ... esternare con la voce e con lamenti la sofferenza è comunque una dimensione del dolore che non dovete negarvi!

9) L'arrivo in sala parto è un momento "drammatico": sarete spaventate, stanche e al tempo stesso cariche d'adrenalina perchè siete arrivate alla fine. Mi auguro che vogliate e possiate far entrare con voi il vostro compagno perchè il suo sguardo rassicurante e la sua vicinanza, fatta anche solo di piccoli gesti (come sventolare per un'ora un paio di guanti per farmi aria!), vi aiuteranno ad affrontare meglio questo momento. Tra i consigli più preziosi ci sono certamente quelli del personale che vi assisterà perchè, potrà sembrare facile a parole, ma imparare a spingere nel modo giusto richiede la giusta concentrazione. Una delle prime impressioni è quella di sentirsi nude ed esposte allo sguardo di tutti, ma in sala parto non c'è spazio per pudore e vergona. E poi arriva la spinta giusta, con quell'incredibile sensazione di sentir sgusciare qualcosa fuori dal tuo corpo, gli occhi del papy che si illuminano, il primo vagito e quel corpocino nudo che ti si appoggia sul petto. Vi sentirete stranite e questa emozione vi accompagnerà per tutta la prima notte, facendovi rivivere minuto per minuto i passaggi di questa vera e propria impresa.

Ecco, l'avventura più grande delle nostre vite ha inizio .. in una domenica di sole, una domenica speciale come può esserlo il giorno della Pasqua, una domenica che papy ed io abbiamo sentito diversa fin dalle prime ore del mattino.
Mi riservo un decimo consiglio, qualcosa che ho scoperto nei primi giorni di vita del nostro Alessandro e che mi ha fatto capire l'importanza di non fare programmi, di non costruirsi schemi e regole ... soprattutto quando arriva un neonato. 
Ho scoperto l'importanza dell'aiuto, dell'essere accuditi mentre si sta accudendo, di una braccio, una mano, una spalla amica che sappia percepire i tuoi momenti di sconferto (ce ne saranno molti!!!) e venire incontro alle tue esigenze di riposo. Devo molto alla famiglia di papy in queste prime giornate a casa del nostro cucciolo e spero che ogni mamma possa ricevere l'aiuto di cui sto godendo io.

Vi lascio con qualche foto ... i doveri di mamma mi chiamano ... sono mamma!!!

Il nostro angelo protetto da un altro angelo









sabato 7 aprile 2012

Stregati dalla luna

Capita così che dopo una serata di tempesta (a Torino è caduta tanta di quella grandine da sembrare un tappeto di neve!), il cielo della notte miracolosamente si apra e che la cortina delle nubi sia spezzata dal chiarore di una luna speciale ... luna piena questa notte, luna da guardare e rimirare, come un faro nella tempesta. Se poi, come la sottoscritta, siete approdati alla 39esima settimana di gestazione questa luna ha un sapore tutto speciale perché, che ci crediate oppure no, sul nostro affascinante satellite se ne dicono di tutti i colori.



Luna crescente capello fluente! Lo sapevate? I parrucchieri di certo, tanto che alcuni provano a incrementare il loro business restando aperti fino a tardi nelle sere successive alla luna nuova.
Per non parlare delle leggende su licantropi e vampiri e che oggi assumono le vesti di serial killer e cani feroci, come pretendono di dimostrare verbali di polizia e ricerche scientifiche ... occhio alle uscite notturne!
E che dire poi della leggenda secondo la quale la luna calante sarebbe responsabile delle crisi economiche? Alcuni studi affermerebbero addirittura che il momento migliore per investire sia nella settimane che precede e in quella che segue la luna nuova.

Insomma, lascio a voi una libera interpretazione ... a me in fondo è bastato puntare gli occhi al cielo per avvertire un profondo senso di meraviglia.

Se poi Ufo vuoi uscire per guardarla, noi siamo qui ad aspettarti!


Dimenticavo ... per un assaggio delle foto del mio fotografo preferito nonchè futuro paparino di Ufo, cliccate qui

giovedì 5 aprile 2012

E non chiamatalo pupazzo!

Tra gli oggetti di quando ero bambina c'è sicuramente un semplice berretto giallo di lana che i miei genitori mi avevano dato per sopperire alla mancanza del ciuccio quando hanno ritenuto fosse il momento più giusto per togliermelo. Pare che non andassi mai a dormire senza quel pezzetto di stoffa, una sorta di coperta di Linus che mi rassicurava e coccolava.
Nella vasta offerta di prodotti per bambini oggi è possibile dare un nome preciso a questi oggetti "transizionali", che cioè accompagnano determinate fasi di passaggio della vita del proprio figlio (il momento della nanna, il distacco dai genitori, il trasloco in una nuova casa e così via): di origine francese, la parola doudou indica il pupazzo/pezzetta/pelouche/ copertina o qualunque altra cosa che funga da coccola per il nostro pupetto.
Anche noi ci siamo fatti tentare da questo prodotto e non abbiamo resistito ad acquistare un semplice coniglietto morbido di pezza (in Francia in effetti è questo l'animale più rappresentato) che da circa una decina di giorni ci fa compagnia nel lettone. La logica (ma poi chissà se di logica si tratta!) è che questo buffo esserino assorba l'odore di mamma e papà e sia così di conforto ad Ufo quando dormirà nella sua culletta. 
In realtà non è assicurato che il nostro extraterrestre apprezzerà l'oggetto in questione e anzi spesso si suggerisce che si lascia al piccolo la scelta dell'oggetto che lo rassicurerà ... ma i genitori ci provano sempre e la sottoscritta non ha saputo resistere al fascino del peluche. Ve ne offro un bel primo piano e vi lascio il link del prodotto.


Se dalle nostre parti il doudou può sembrare una moda o un vezzo, in Francia hanno preso la cosa molto sul serio al punto che non solo esistono pagine destinate al "lost and found" dei pupazzi smarriti, ma sono addirittura stati inventati degli strumenti di ritrovamento tramite apparecchi elettronici. Il sistema Iddoo ne è un esempio: lo potremmo definire una sorta di cercapersone a misura di pupazzo perchè è costituito da una coppia di clips una delle quali andrà attaccata al doudou. Se quest'ultimo viene smarrito in casa basterà attivare il secondo perchè parta un segnale sonoro e luminoso che saprà indirizzarvi verso il luogo in cui l'amico di pezza si trova malauguratamente nascosto. Se, invece, il pupazzo viene perso per strada  e ritrovato da qualcuno, sul sito si può inserire il codice riportato sul retro della clip che il proprietario avrà preventivamente registrato. In questo modo sarà possibile avvisarlo del ritrovamento e provvedere alla restituzione.
Tutto chiaro??? Beh, vi posto anche il video di presentazione del prodotto che forse è meglio di tanti giri di parole.


Esagerato direte voi? Forse, ma se l'idea dell'amico di pezza continua a stuzzicarvi e desiderate per il vostro bimbo qualcosa di originale, potete sempre tentare con il fai da te oppure (se pensate di non essere all'altezza) ricorrere agli stupendi kit per la preparazione di doudou che trovate nello shop di La Sardine, una blogger creativa francese (sempre loro eh?) che ha un grazioso negozietto a Mountrouge (Parigi). 
A me piace un sacco questo modello e nel kit trovate tutto l'occorrente per produrlo (disegno, imbottitura, feltro ...)


Impazzite per i colori e le forme strane? Allora non potrete non restare conquistati dai Deglingos, animali un po' eccentrici e realizzati con inserti di stoffa differenti. 
Io li trovo divertentissimi!




Sul sito trovate anche giochi e sfondi per il desktop ... insomma spazio al colore anche sul pc!
Allora, vi ho tentato?

mercoledì 4 aprile 2012

Diamo i numeri! Seconda parte ...

Qui i numeri li diamo davvero! Questo post avrei voluto scriverlo ieri sera ma Ufo ha deciso di cominciare ad allenarsi per le prossime Olimpiadi e non c'era posizione in cui stesse un po' fermo ... quello che è certo è che sarà un tipino determinato perché fino alle 2 di notte si è dato da fare per poi crollare esausto e io con lui!!!
Nonostante ciò, eccomi pronta con i prossimi 3 consigli da panciona:

4) Ogni futura mamma sa che nel percorso di gestazione dovrà fare i conti con la lancetta della bilancia che sale. Oggi poi i ginecologi sono molto rigidi sull'aumento del peso in gravidanza e raccomandano di non superare i 9-12 kg per evitare il rischio di diabete e gestosi e perchè durante l'allattamento, quando il vostro corpo avrà più che mai bisogno di energie, ogni tipo di dieta è assolutamente sconsigliata (qui un articolo tratto da gravidanzaonline). Ora il problema è che questa battaglia con il peso è davvero ardua dato che, superato il momento delle nausee che potrebbe anche farvi dimagrire un po', dal quarto mese in avanti è facile veder impennare paurosamente l'indicatore della bilancia, con conseguenti sensi di colpa! La buona notizia, che almeno nel mio caso si è rivelata vera, è che a fronte di un aumento di peso eccessivo, non occorrono misure eccezionali per tornare nella norma. Basterà eliminare il pane, ridurre il quantitativo di pasta e limitare i dolci per notare già i primi cambiamenti. Se poi la vostra gravidanza non presenta rischi significativi, è consigliatissimo fare un po' di sport: personalmente ho tratto grande beneficio dal corso in piscina per gestanti che si può iniziare a frequentare sin dai primi mesi di gestazione. Molte piscine ormai li organizzano ma il suggerimento è di cercare un corso e un istruttore preparati, che vi facciano lavorare e non solo rilassare a mo' di balene spiaggiate a bordo vasca! Ricordate che tutta la tonicità, soprattutto degli addominali, che saprete mantenere durante i 9 mesi, vi sarà molto utile al momento del parto.



5) La pancia cresce (che bello!) e il vostro abbigliamento si riduce a pochi capi. Che fare? E' innegabile che a un certo punto della gravidanza il vostro girovita non vi permetterà più di indossare questi fantastici jeans a sigaretta che amate tanto, non vi ci sentirete più comode e comincerete a chiedervi se per i mesi a venire dovrete andare in giro con i pantaloni della tuta. No problem fanciulle ... oggi la moda è molto attenta a che le future mammine non rinuncino a sentirsi belle e offre molte possibilità, ma occhio al portafoglio! A meno non abbiate intenzione di produrre pargoli in quantità, ricordatevi che difficilmente riuserete i capi che avete acquistato in gravidanza e quindi il mio consiglio è quello di puntare su saldi e outlet, magazzini di abbigliamento con specifici settori premaman e, soprattutto, chiedere aiuto alle amiche (io sono stata fortunata perchè diverse cose mi sono state passate). Se, invece, non badate a spese, esistono negozi specificatamente rivolti alla moda gestanti (di cui vi offro un esempio a Torino) ... e se poi, come me, avete il sogno della salopette ma il prezzo vi convince a desistere, niente di meglio che togliersi lo sfizio, provarlo e immortalarsi in una bella foto!


6) Prendete nota dei momenti più importanti della vostra gravidanza ... non è necessario un vero e proprio diario se pensate di non avere il tempo e la costanza per aggiornarlo. E' sufficiente la vostra agenda nella quale già abitualmente segnate appuntamenti, informazioni e lista della spesa. Basteranno poche righe: l'emozione provata alla prima ecografia, la settimana in cui avvertirete i suoi movimenti, i primi acquisti, le impressioni, i dubbi, le esplosioni di gioia. Quando sarete vicine alla fine, vi capiterà di prenderla spesso tra le mani e di ripercorrere così i momenti più significativi del vostro percorso. Sarà un tesoro prezioso che, se vorrete, potrete un giorno regalare a vostro figlio/a ... proprio come ha fatto mia mamma con me. Era il giorno del mio 18esimo compleanno e credo sia stato il dono più bello di tutta la mia vita. Ogni volta che leggo quelle pagine, che raccontano le sue sensazioni di donna e futura madre alle prese con un percorso che ora sto compiendo anche io, mi si gonfia il cuore di commozione e puntualmente scende una lacrima. Credo non esista un altro momento nell'esistenza di una donna in cui madre e figlia si sentano così vicine!
Ecco una serie di scatti dei nostri due diari (ps: la mia mamma ha scoperto di dell'arrivo di una femminuccia al momento del parto!)

A sinistra la mia agenda,  a destra il diario di mamma con il mio braccialetto
dell'ospedale.

Il giorno della morfologica ... ho scoperto che Ufo sarebbe stato Alessandro.
Il 22 agosto del 1983 alle 17,26 nasco io, ovvero Marta!

Continua ...

lunedì 2 aprile 2012

Bambini in provetta ... anche nei libri!

Ho riflettuto un po' prima di decidere di scrivere qualcosa su quanto accaduto nei giorni scorsi all'Ospedale San Filippo Neri di Roma in cui la rottura dell'impianto di azoto liquido necessario alla crioconservazione degli campioni destinati alla procreazione medicalmente assistita ha causato la perdita di 94 embrioni, 130 ovociti e 5 campioni di liquido seminale (qui la notizia riportata da Quotidiano Sanità).
I miei timori nascevano dal fatto che personalmente so molto poco di fecondazione assistita ma poi, leggendo sui giornali la disperazione delle famiglie (sarebbero almeno 40 le coppie danneggiate dall'incidente) per le quali quegli embrioni non rappresentavano solo delle particelle congelate ma delle reali speranze di amore e genitorialità, non ho potuto fare a meno di sentirmi direttamente interessata.
Un punto mi sembrava e mi sembra evidente: queste coppie che per vari motivi non possono o non riescono ad avere figli sono in tutto e per tutto uguali a quelle che invece li mettono al mondo "naturalmente". Metto questa parola volutamente tra virgolette perché è facile abusare di questo termine e utilizzarlo come marker, divisorio tra giusto e sbagliato, lecito e illecito.
Questi aspiranti genitori, insomma, non sono diversi da me e mio marito quando, 9 mesi fa, abbiamo cominciato a ragionare sulla possibilità di avere un bambino. Stessi timori, stesse aspirazioni, stessi desideri, stessa paura di non farcela perchè ciò che mi porterò dentro di questa gravidanza è anche il senso dell'attesa, del sapere se ce l'hai fatta o se invece dovrai aspettare il mese successivo, o quello dopo ancora. 
Non è così che si fanno i bambini, mi potrete dire ... anzi, l'ansia da prestazione secondo molti sarebbe la principale responsabile dei primi fallimenti, ma io sono pronta a scommettere che ogni donna e credo ogni uomo, quando prende consapevolezza di procreare una vita, ha la paura di non farcela.
Ebbene io penso che se in Italia si parla così poco di fecondazione assistita, di provette ed embrioni congelati è perchè alle spalle di queste parole c'è già l'ombra di un insuccesso, di un'incapacità a fare qualcosa di "naturale" (una ricerca condotta a Londra ha svelato che nel 65% dei casi gli stessi bambini venuti al mondo con la fecondazione non ne sono poi stati informati dai loro genitori).
Io credo che spesso queste coppie intraprendano il percorso della fecondazione in grande silenzio e solitudine, sanno che sarà un cammino lungo e difficile, potenzialmente destinato a fallire e sicuramente costoso. E quando qualcosa va storto, giustamente subentra il dolore, quello della perdita, del lutto, del furto di un sogno che si era accarezzato e coltivato con pazienza e determinazione.
Mi viene in mente un libro (ahimè non ancora terminato!), forse il capolavoro della scrittrice italiana Margaret Mazzantini, in cui sullo sfondo di una terra, la Jugoslavia, lacerata dalla guerra e dalla morte, la protagonista combatte la sua personale battaglia per diventare madre ad ogni costo ("Venuto al mondo" - Mondadori).



E allora eccomi qui, sgomenta di fronte a questo dramma silenzioso, ma al tempo stessa orgogliosa che, dal piccolo mondo dell'editoria per ragazzi, si cominci ad aprire un velo sui tanti modi di fare famiglia. 
I libri che vi propongo, proprio oggi, 2 aprile, giornata internazionale del libro per bambini che celebra l'anniversario della nascita di Hans Christian Andersen, toccano quindi da vicino il tema della fecondazione assistita.
Il primo, edito dalla casa editrice Principe & Principi (che tra le tante cose belle che fa cura un blog molto ricco e aggiornatissimo!), si chiama "C.C.P. Cicogne, cavoli e provette" ed è un albo completamente illustrato da Brunella Baldi.





Il secondo s'intitola "Arriva un bambino" ed è stato pubblicato dalla casa editrice Mammeonline. Il libro vanta le illustrazioni della bravissima Tiziana Rinaldi (io mi sono innamorata delle sue casine giocose e colorate) le cui opere possono essere ammirate (e acquistate sia in originale che in copia) nel suo sito.



domenica 1 aprile 2012

Scatti "rotondi"

Primo aprile ... e nessuno scherzo da parte di Ufo che, nonostante ogni sera organizzi incontri di boxe nella mia pancia, pare non abbia ancora nessuna intenzione di abbandonare la sua astronave.
Anche se manca davvero poco, non ho nessuna voglia di starmene chiusa in casa e così papy ed io approfittiamo della domenica di sole per concederci un po' di relax in campagna.
Come sempre da qualche giorno a questa parte, guardo la valigia pronta nell'armadio e mi chiedo se sia il caso di portarmela dietro oppure no ... optiamo per la seconda opzione, non so se per ingenuità o per la convinzione che, qualunque cosa accada, avremo il tempo per prendere ciò che serve.
Dopo una doccia e una veloce sistemata alla casa (nelle ultime settimane scatta la sindrome della casalinga compulsiva che, pensando che ogni giorno sia quello buono, ci tiene a lasciare tutto a posto!), ci mettiamo per strada e raggiungiamo il nostro angolo di verde.
Papy ha portato la macchina fotografica e decidiamo di dedicare al mio pancione ancora qualche scatto ... non sia mai che mi manchi tutta questa rotondità!



Già ... la famosa nostalgia della pancia ... basta fare una veloce ricerca online per scoprire che non esiste forum in cui non si tratti questo argomento.
Ora, considerando i calci, i mal di schiena e le notti insonni, mi viene da pensare che forse tutto questo a me non mancherà e che quando avrò tra le mani il mio piccolo extraterrestre sarò felice e appagata.
Ma ... è facile che mi sbagli e allora mi sembra giusto che, alla fine di questo cammino lungo 9 mesi, mi fermi un attimo a pensare alle emozioni che questo pancione mi ha donato. 
Il regalo più grande è stato l'affetto di papy che ogni giorno ha regalato una carezza e uno sguardo al suo piccolo Ufo ... al mattino appena svegli, la sera al ritorno a casa, in macchina tra un semaforo rosso e l'altro. 



Un altro regalo del pancione è stato sicuramente il senso d'intimità e rispetto che ho instaurato con il mio corpo perchè, al di là dei chili presi, non credo di essermi mai piaciuta e ascoltata così tanto. questo sentimento si è tradotto in uno stato di benessere interiore che mi ha permesso di vivere la mia gravidanza con grande tranquillità, senza ansie ed eccessive preoccupazioni.


E infine una sensazione di protezione e attenzione che ti avvolge da parte di parenti, amici e semplici sconosciuti che ti dedicano sempre un pensiero o ti offrono un aiuto. La pancia ti fa davvero sentire al centro del mondo!
Allora chi lo sa se tutto questo mi mancherà ... certo non potrò dimenticarlo, ma so anche che l'arrivo di Ufo segnerà l'inizio di una nuova splendida avventura!