UFO'S MOM CAMBIA CASA!

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lunedì 28 maggio 2012

Pomeriggio pupo-free al Salone del Libro

Impegnata come sono tra i pasti, i riposini, i cambi e le coccole al pupetto, mi sono dimenticata di raccontare la prima uscita free che mi sono regalata. Nonostante la stanchezza e la tentazione di trascorrere un intero pomeriggio a dormire sotto le lenzuola mentre il papy intratteneva il piccolo, ho deciso di andare come ogni anno al Salone del Libro e di concedermi il mio personalissimo tour tra le case editrici per ragazzi.
Spesso si sente dire che per una mamma non è facile allontanarsi dal bambino ma io da profana dell'argomento ho sempre pensato che non fosse vero .... e invece! Ragazzi che ansia chiudere la porta di casa senza di lui, scendere in garage, prendere la macchina, voltarsi e non vedere l'ovetto agganciato al sedile posteriore. Sapevo di avere un po' di ore a disposizione perchè papà era già stato accessoriato di tutto l'occorrente per nutrire la belva, ma mi sono sentita ugualmente agitata e tesa.
Mi sono calmata solo quando sono entrata nei padiglioni del Salone (che caldo insopportabile!!!) e con la mia piantina già segnata di tutti gli stand che volevo visitare mi sono messa a camminare tra le corsie.
Rispetto alla Fiera di Bologna che, essendo dedicata esclusivamente ai libri per bambini, rende praticamente impossibile avvicinarsi agli stand delle case editrici più interessanti, a Torino quest'ultime passano spesso inosservate perchè il pubblico generalmente, come api con il miele, si dirige solo verso i nomi conosciuti ... ancora non ho capito il perchè dato che si tratta di libri che si trovano facilmente anche nelle librerie e soprattutto i grandi marchi non fanno sconti!
Una tappa obbligata è stata presso lo stand della piccola casa editrice Lo Stampatello, condiviso con la spagnola Kalandraka. Realtà pressochè sconosciuta fino a poco tempo fa, è salita agli onori della cronaca con un libro scritto da Francesca Pardi e illustrato dal celebre Altan dal titolo "Piccolo uovo". 

Questa casa editrice si presenta sul panorama italiano con una sfida non indifferente: parlare dell'omogenitorialità ai bambini affinchè crescano più consapevoli dei tanti modi di fare famiglia e non nutrano sciocchi e pericolosi pregiudizi (parlami in stampatello vuole appunto essere un invito a proporre temi difficili o inconsueti con un linguaggio adatto ai bambini). Il libro in questione si muove in questa direzione e, con le illustrazioni semplici e colorate di Altan, racconta le avventura di un piccolo uovo nel mondo animale per scoprire che il calore di una famiglia può essere offerto in tanti modi. Il libro poco tempo fa ha suscitato un polverone incredibile ... a Milano alcuni esponenti di Forza Nuova hanno minacciato di bruciare pubblicamente le copie del libro perchè hanno giudicato scandalosa l'immagine di una coppia di pinguini gay con il loro piccolo. Ovviamente a cascata altri titoli della casa editrice sono finiti nel mirino, come quello in cui si narra la vicenda di due donne madri e su cui la Lega è insorta (qui l'articolo tratto dal Corriere di Milano).
La cosa incredibile è che, nonostante il fuoco incrociato a cui questa piccola realtà è stata sottoposta, il libro ha ricevuto una grande visibilità ed è riuscito a conquistare l'ambitissimo Premio Andersen per la sezione 0-6 anni (qui l'elenco completo dei vincitori). Finalmente un bel finale per questa storia che rischiava di restare infangata dalla vacuità di certi discorsi perbenisti!!!
Un'altra tappa fissa è presso lo stand della casa editrice Donzelli che si distingue per i suoi albi raffinati ed eleganti. Devo dire che qui ho avuto l'imbarazzo della scelta perché, oltre all'acquisto di un libro "per grandi" su cui da tempo avevo buttato l'occhio ("Ad occhi aperti. Leggere l'albo illustrato" a cura dell'Associazione Hamelin), sono stata tentata da diversi titoli ... alla fine la scelta è caduta su un albo di Toni Ungerer dal titolo "Adelaide". 




Sono andata a curiosare un po' su questo autore e, grazie al blog della casa editrice Prìncipi e Princìpi che ne ha parlato in suo post, ho scoperto che si tratta di una personalità davvero sfaccettata ed esuberante, dedita sia ai libri per bambini (e che gli permetterà di vincere nel 1998 il premio Andersen) sia alla creazione di manifesti politici dai toni spesso sovversivi e indignati. 
Nel libro troviamo protagonista un canguro di nome Adelaide che nasce con le ali e che da questa sua diversità/disabilità troverà il modo di trarne grande vantaggio. Il tratto semplice e fumettistico dona un valore aggiunto a questa storia che, come come altri albi di qualità, ha il pregio di ricordarci come anche di fronte alle difficoltà possiamo trovare il modo di esprimere noi stessi e trovare la felicità.
Oltre a questi e altri acquisti c'è anche il libro dei desideri ... me lo coccolo da un po' perchè ha delle illustrazioni straordinarie, dei veri e propri quadri che spingerebbero il lettore a incorniciare il libro. Si tratta di una pubblicazione sempre a cura della Donzelli e dal titolo insolito: "Un giorno mio nonno mi ha donato un ruscello" è una poesia-racconto sul grande potere dell'immaginazione e della fantasia e sul legame forte che si instaura tra le generazioni. 


Qui il link al sito dell'illustratrice. Vi posto alcuni suoi lavori.






Torno dal pupo ... besitos!

sabato 19 maggio 2012

Le discese ardite e le risalite ...

Siamo ai fatidici 40 giorni di vita del pupo, momento di svolta per la madre che ormai si è ripresa dalle fatiche del parto (a detta della mia ginecologa il mio utero è pronto per un nuovo figlio ... no comment!!!) e per il bambino che dovrebbe aver acquisito tempi e ritmi abbastanza regolari.
Vi dirò la verità: se ora mi guardo indietro e ripenso a questo primo mese da mamma penso che l'immagine che meglio si associa a quel concentrato di emozioni e azioni sia quella di una centrifuga. Faccio ancora fatica a ripercorrere le tappe delle prime settimane in cui alla stanchezza (tantissima!!!) si sommavano momenti di gioia e di frustrazione, in cui alle faccine beate del nostro piccolo si alternavano i pianti isterici e incomprensibili. 
La vera verità è che tutti i progetti, i pensieri e le idee che mi avevano accompagnato negli ultimi mesi di gravidanza sono stati del tutto inutili perchè un esserino di pochi chili ribaltava sistematicamente ogni mia supposizione o illusione. 
Non mi vergogno a dire che più volte mi sono sentita depressa, inadatta al nuovo ruolo che peraltro io stessa ho voluto, totalmente incapace di gestire la situazione, non ho paura di affermare che una notte, in preda alla stanchezza, ho lasciato (quasi scaraventato!) il pupo al papà e mi sono rifugiata sul divano, piangendo disperata e sentendomi un verme al tempo stesso.
Un mese insomma di continue messe alla prova, in un filo sottile tra frustrazione ed esaltazione.
Sono caduta tante volte e, con il senno di poi, sono felice di aver seguito il mio istinto e non essermi intestardita con pensieri e ammonimenti che oggi troppo facilmente vengono inculcati nelle menti delle future mamme. Non vorrei ritornare sulla questione "latte di mamma", ma sono felice di poter affermare che se ora il mio pupetto mangia e dorme beato e ci regala momenti di infinita dolcezza lo devo al latte artificiale che ha colmato le lacune del mio latte e mi ha ridonato pace e serenità. 
Essere madri significa saper scendere a compromessi, saper riconoscere i propri limiti e soprattutto saper ascoltare i bisogni del proprio bambino. Io lo sto facendo e ora mi sento una madre felice, che si assapora i primi sorrisi del suo piccolo e riempie di baci le sue guanciotte, una madre che si gestisce sempre più abilmente tra biberon e dosi di latte in polvere, che prepara prima la borsa del pupo e poi pensa a se stessa, una madre che insieme al suo papà scopre il piacere di una piacevole nanna nel lettone insieme al proprio cucciolo e che si soprende a osservarlo per stupirsi di quanto sia bello.
Lentamente sto risalendo, mi sento sempre più sicura nei gesti, piano piano sto riprendendo i miei spazi, siano anche una spesa veloce al supermercato o la lettura di un libro.
So che ci saranno sempre nuove sfide, che ogni giorno potrà riservare nuove difficoltà ma ora so che la cosa migliore è lasciarsi guidare dal nostro piccolo. 
Eccolo lì ... sulla sua sedia a dondolo, il suo trono come lo abbiamo ribattezzato, papà cucina la cena e io sono felice di essermi ritagliata questo quarto d'ora al pc ... un sabato sera diverso da quello di poco tempo fa, ma va bene così ... nel tepore della nostra casetta, noi tre, si sta proprio bene!
Vi lascio come sempre con un po' di foto ...






PS: per la cronaca il mio quarto d'ora di libertà è stato interrotto dalla richiesta della cena da parte del pupo ... e dato che lui è il capo, mamma corre!!!