UFO'S MOM CAMBIA CASA!

Attenzione, attenzione, UFO'S MOM HA CAMBIATO CASA!

Se vi appassionano le nostre vicende extraterrestri e le belle letture, potete continuare a seguirci su WWW.UFOMOM.COM

Vi aspetto!

sabato 31 marzo 2012

"Mamma, mi porti?"

Questa domanda all'apparenza così semplice racchiude molteplici significati e innumerevoli pratiche. L'uso di portare i bambini attraverso fasce o supporti similari è ampiamente diffuso nel mondo e spesso la mentalità occidentale lo collega al contesto africano dove le donne, per praticità e necessità, sono solite muoversi con i loro piccoli sul petto o sulle spalle. Quest'idea, in effetti, trova conferma sia nelle rappresentazioni figurative (l'immagine che vi propongo è tratta da un bellissimo libro di filastrocche con cd allegato dal titolo "All'ombra del baobab", edito da Mondadori) che nelle fotografie di viaggio (ottobre 2011 - viaggio di nozze in Sudafrica).




Questa pratica si sta a poco a poco diffondendo anche in Italia sia come esigenza pratica della mamma che, impegnata nella cura del piccolo, non può sottrarsi da tutta una serie di incombenze domestiche e lavorative, sia come vera e propria filosofia alternativa alla moda dei passeggini e dei trio e desiderosa di un percorso di crescita del proprio bambino più naturale e condiviso.
Tutto qui? Beh, non proprio dato che, a una breve ricerca online e dal confronto con altre mamme, salta fuori che oggi in commercio esistono diversi tipi di supporti e che parlare di fasce vuol dire tutto e niente.
Quindi? Per districarsi nel magico mondo del portage la cosa migliore è aprire bene le orecchie e, se possibile, prendere parte a incontri in cui vengono illustrati vantaggi e svantaggi di questa tecnica e presentate i vari supporti.

Convinto il papy ad accompagnarci, Ufo ed io oggi abbiamo preso parte a una di queste iniziative organizzata da un gruppo di simpaticissime mamme riunitesi insieme per fondare VitaminaM(amma), un'associazione di Torino che mette a frutto le esperienze e la voglia di stare insieme delle singole donne e dei loro frugoletti per offrire supporto, consigli e informazioni.
E così, tra mamme con il pancione e mamme con bambini che scorrazzavano di qua e di là, Gemma, Simonetta e le altre socie (sorry, non ricordo tutti i nomi) ci hanno raccontato cosa significa portare i bambini, sfatando un po' di false credenze tra le quali l'eccessivo carico sulla schiena (le fasce sotto questo punto di vista sono molto più ergonomiche dei marsupi sia per la mamma che per il piccolo e consentono di portare i bambini fino ai 3 anni d'età) e il timore di crescere figli troppo appiccicosi (in realtà nessun supporto potrà pregiudicare il desiderio d'indipendenza del vostro bambino quando ne avrà le forze e le capacità).
Tra i vantaggi, la possibilità di un contatto ravvicinato fin dai primissimi giorni di vita, segnando così un passaggio graduale per la vita fuori dall'utero materno, e l'opportunità di poter svolgere altre attività in grande libertà.
Spazio poi alla presentazione dei vari supporti: dalle fasce lunghe rigide od elastiche che sfruttano vari nodi per consentire al bambino di assumere diverse posizioni, ai mei tai di tradizione cinese che semplificano la struttura della fascia grazie alla presenza di un quadrato di stoffa e quattro lacci, fino ai marsupi che piacciono tanto ai papà. 
La scelta è davvero ampia e il consiglio oltre che opportunità offerta da VitaminaM(amma) è quella di accedere al loro servizio di fascioteca per prendere in prestito i vari supporti e rendersi così conto di quale sia quello più adatto alle vostre esigenze.
Alla fine dell'incontro, grazie alla supervisione delle mamme più esperte, abbiamo avuto la possibilità di provare i vari tipi di supporto e qui, complice il mio pancione che di certo non facilitava il tutto, ho messo alla prova papy, che tra l'altro era il più scettico sulle fasce (e se mi cade???).
Eccolo immortalato mentre prova il mei tai (con annesso bambolotto ... in attesa di Ufo) che, devo dire, piace a entrambi perché è una via di mezzo tra la fascia e il marsupio.






Consiglio d'acquisto: il prezzo delle fasce è molto vario (può oscillare tra i 40 e i 150 a seconda del modello), ma di certo la spesa va fatta tenendo conto della qualità del tessuto (cotone!) e del colore affinché non stinga ... tutte le mamme hanno assicurato che un supporto di qualità è in grado di resistere al tempo e spesso viene utilizzato con più figli. 
Non ho ancora fatto ricerche in merito, ma poichè la moda si sta diffondendo è probabile che si possano trovare fasce e mei tai anche nei negozi dell'usato-bimbi.
Se puntate al nuovo potete cercare nei negozi equo-solidali o avventurarvi su internet, magari appuntandovi prima il nome di quale marca di riferimento per non andare alla cieca (a noi per esempio è piaciuto molto il mei tai prodotto dalla Mhug, ma non vuole essere un consiglio d'acquisto forzato).
Qualunque prodotto scegliate, assicuratevi che sia completo di manuale d'istruzioni che illustri i vari tipi di utilizzo e nell'attesa lanciatevi su youtube dove potrete trovare molti tutorial in merito.

Chiudo con due parole ancora su VitaminaM(amma): se siete di Torino e dintorni consiglio vivamente di associarvi perchè, oltre alla già citata fascioteca, hanno anche a disposizione un servizio di pannolinoteca (per farsi strada nell'universo dei pannolini lavabili), scambioteca e biblioteca. Inoltre, con la loro tessera, si potrà accedere ad una serie d'interessanti convenzioni (libri, cura del bebè ...).

Ancora dubbi? Nessun corso o iniziativa nella vostra città? Partite da un libro: "Portare i piccoli" della casa editrice Il Leone Verde è stato scritto da Esther Weber, fondatrice del sito www.portareipiccoli.org dove potrete trovare informazioni ancora più dettagliate.

venerdì 30 marzo 2012

Libri da toccare

Complice una bella mattina di sole, Ufo ed io (con l'approvazione del papà) decidiamo di avventurarci nell'esplorazione della mostra che Area Onlus, associazione che dal 1982 si occupa di bambini e ragazzi con disabilità, ha organizzato nello splendido scenario torinese di Piazza Castello. Siamo nel cuore pulsante del centro cittadino, in quell'angolo pieno di fascino che ospita l'Archivio di Stato e il Teatro Regio, fiore all'occhiello del capoluogo piemontese.


L'evento si chiama "Vietato non sfogliare" e raccoglie una selezione di libri progettati e stampati per venire incontro ai lettori con disabilità. Si tratta di una produzione che purtroppo rimane troppo nascosta o che viene relegata sotto la generica etichetta di "libri tattili" quando in realtà comprende un universo molto ampio proprio per venire incontro alle tante difficoltà che possono incombere nella vita di un bambino: dall'immobilità fisica al deficit uditivo, dalle problematiche comunicative fino a patologie più subdole e sottili come l'autismo e di cui la mostra offre due ottimi esempi. 
Il primo, edito dalla casa editrice Lapis, è ormai un classico: ne "Il mondo è anche di Tobias" assistiamo alla vera e propria battaglia della madre-Lancillotto nel permettere al figlio di trovare un suo spazio di crescita e relazione nella realtà che lo circonda, anche se questa risulta spesso oscure, ostile e incomprensibile (qui trovate l'intervista che La Stampa ha svolto con l'autrice del testo).


Il secondo ("E' non è") è un piccolo capolavoro prodotto dalla casa editrice Kalandraka e che vanta le illustrazioni di Chiara Carrer. Un mix  di disegni, ombre e figure si sovrappongono per creare un collage dai toni misteriosi, così come carico di mistero e silenzio è il mondo della piccola protagonista, affetta da autismo, raccontata attraverso la voce della sorella. Attraverso questa prospettiva infantile, questa patologia viene presentata in modo semplice ma non per questo ingenuo, con il suo carico di difficoltà comunicative e incredibili slanci d'affetto.


L'ultima sezione, direi quella meno accessibile, espone all'interno di teche i primi esempi di libri tattili, libri in alta leggibilità o con altri tipi di supporto per facilitarne la lettura. Qui ho avuto modo di vedere una meravigliosa versione "tactile" di un albo che adoro ("Piccolo blu e piccolo giallo" di Leo Leonni- Babalibri) e di scoprire che esiste una casa editrice francese, Les Doigts Qui Rêvent, che si dedica proprio alla realizzazione di libri tattili illustrati.
Tra i pregi della mostra c'è sicuramente la scelta allestitiva: i libri sono raggruppati a piccoli nuclei, a mo' di casette, oppure appesi ad un filo, rendendo quindi comoda e accessibile la loro consultazione anche dalle manine più piccole.

Fotografia tratta dal blog di Topipittori che ha dedicato un post alla mostra.

Fotografia tratta dal blog di Topipittori che ha dedicato un post alla mostra.


Molto suggestiva anche l'area destinata ai piccoli visitatori, invitati a lasciare traccia del loro passaggio con fogli di carta e matite colorate.
Qui ho visto un'idea davvero carina e very cheap: se non vi entusiasma l'idea che il vostro piccolo stia sdraiato per terra a disegnare (sarà sporco? Avrà freddo? non starà scomodo?), perchè non ricorrere a un morbido supporto per laptop a cui legare dei fogli e consentire così al vostro piccolo artista di sperimentare tutto il suo genio creativo comodamente seduto con il supporto appoggiato sulle gambe? Il modello in foto è ovviamente di Ikea (qui il link al prodotto) e lo trovate rosso oppure grigio scuro.



Ultima nota: la mostra, completamente gratuita, è visitabile fino al 4 aprile ... affrettatevi!



giovedì 29 marzo 2012

Diamo i numeri! Prima parte

Titolo un po' strano per questo mio primo post, ma eccomi qui a sparar cifre.
37 più 4 sono le mie attuali settimane di gravidanza, quelle con le quali inauguro questo blog, più di 260 giorni con Ufo nella pancia che cresce, spinge, scalcia e sobbalza, meno di 20 giorni alla data presunta del parto ... e soprattutto milioni di domande che affollano la mia mente.
Allora perchè non partire dalle certezze? Quelle che mi sono guadagnata in questi 9 mesi e che potrei riassumere in 9 piccole piccole di "saggezza", o meglio di esperienza ... limitata, certo, ma è da qui che s'impara.
Ecco le prime 3:

1) Superata l'emozione del test di gravidanza nel quale vedrete colorarsi due striscette (sì, la seconda è più chiara, ma siete fregate comunque!), immortalatevi in una bella fotografia ... a distanza di mesi sarà il metro di misura del vostro cammino, il punto in cui tutto è cominciato, il momento in cui a detta di tutti la luce nei vostri occhi sarà cambiata. Non esitate a farvi fotografare durante questo cammino ... costruire e condividere il vostro personalissimo album della gravidanza sarà un tesoro prezioso e intriso di ricordi!









2) Preparatevi a sentirne di tutti i colori ... tra credenze, falsi miti e verità la gravidanza dischiude un mondo di parole, immagini e tradizioni. Sarete costrette ad assaggiare cibi che non sopportate (mai provati i ceci dopo il gelato?) per prevenire le voglie, a sottoporvi a prove di pendenti e collanine per stabilire il sesso del nascituri (mai azzeccato per la sottoscritta!), ad ascoltare storie inverosimili di travagli durati quanto un volo in Australia andata e ritorno, a sgranare gli occhi se vi dicono che un'amica di un'amica ha partorito un bimbo di otto chili (e senza nemmeno un punto, eh?), a tentare cure improponibili per sopportare le nausee e vi ritroverete a contare quanto manca alla luna nuova (voi che non sapete nemmeno distinguerla sul calendario!) e sperare che sia quella buona per la nascita del pupo. 

3) Amiche, mamme, suocere, cugine e vicine di case .. che siano tante o poche le donne intorno a voi che hanno già figli, ricordatevi che per quanti consigli e suggerimenti vi potranno dare, la vostra gravidanza è unica e solo voi potete decidere cosa è meglio per voi stesse e il vostro bambino. L'invito, ovviamente, non è quello di tapparsi le orecchie, ma di imparare a selezionare le informazioni che vi piomberanno addosso. Soprattutto per quanto riguarda l'iter delle visite e dei controlli, non fatevi prendere dall'ansia e pianificate le azioni una alla volta. La scelta del ginecologo è certamente il momento più importante e qui il mio personalissimo invito (che naturalmente dipende dalla mia indole) è quello di optare per una persona che sappia infondervi sicurezza e tranquillità, che vi spieghi passo passo il cammino che avete iniziato e che sia sempre disponibile ad ascoltare i vostri dubbi e le vostre perplessità (anche quelle più imbarazzanti!).

Continua ...