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lunedì 25 febbraio 2013

Corso web marketing II parte

Per chi si fosse perso un pezzo, il weekend appena passato è trascorso in un'aula di un albergo del centro a scoprire qualcosa sui misteri del SEO, meglio noto come processo di ottimizzazione di un sito web sui principali motori di ricerca, ovvero su Google che, si sa, detiene la più grossa fetta di mercato del settore!
Dopo la prima serata d' introduzione, nella giornata di sabato ci siamo buttati a capofitto nell'argomento con lo scopo, almeno così credo di aver capito, di intuire qualcosa della mente di Google.
Come neoblogger mi piacerebbe molto avere tanti lettori, commentare e chiacchierare con chi ha le stesse passioni e prova come me a fare la mamma e quindi ero e sono molto interessata a farmi strada nell'universo della rete.
Difficile riassumere in un post una giornata così densa di contenuti ma, proprio perchè è bene condividere, ecco qualche dritta e consiglio!

Vuoi sapere che cosa valuta Google nell'indicizzare e, successivamente, posizionare il tuo sito?

  1. Innanzitutto il codice sorgente ... nota dolente per chi non ha un amico, un fidanzato, un vicino di casa che di mestiere faccia lo sviluppatore. A grandi linee è fondamentale dare visibilità alle parole chiave (keywords) che caratterizzano il vostro sito, sicuramente inserendole nell'url e nella description. Goggle, infatti, nel processo di ricerca (SERP) in seguito a una query da parte dell'utente, tende a evidenziare questa descrizione se vi si trova la parola giusta. Occhio però a non esagerare con la lunghezza: se per il title occorre tenersi al di sotto dei 70 caratteri, la descrizione non deve superare i 150/160. Un utile strumento per sapere quali sono le keywords più utilizzate nelle ricerche con riferimento al proprio argomento è Google Adwords. Ci sono poi tutta una serie di accortezze da tenere a mente per il vero e proprio codice che riguardano, per esempio, inserire una sitemap, la possibilità di comunicare agli spider (ovvero Google) di non seguire certi link presenti sul sito (l'area di amministrazione o un link a un commento che porta ad un sito esterno che non conosciamo o non  giudichiamo autorevole) o la necessità di impostare un reindirizzamento permanente (tramite il codice 301) quando cambiate una url del sito. Forse non lo sapevate ma basta modificare di poco l'indirizzo di una pagina per perdere tutto il posizionamento che si è guadagnato.
  2. I contenuti: Goggle premia la buona scrittura e i contenuti interessanti. Ricordatevi di inserire le keywords nel testo (ma senza esagerare!), scrivete spesso, usate il grassetto, i sinonimi, il singolare e il plurale. Evitate testi troppo corti perchè non tematizzano la pagina e i robots di Google non la indicizzano. Un buon consiglio è quello di leggere ciò che c'è di simile al nostro sito nella rete. Nel caso del blog, per esempio, ho una lista di blogger accreditate che seguo e da cui traggo spunto. Ovvio che il copia e incolla non è permesso, ma è giusto imparare da chi è più bravo di noi.
  3. I link: per i robots di Google i link sono come porte di accesso e quando li trovano, li seguono. Non solo è importante essere linkati (e questo lo si deve guadagnare dall'apprezzamento degli utenti) ma è bene fare crosslinking tra le proprie pagine in modo che anche il lettore possa muoversi agilmente all'interno del sito. Preoccupatevi, infine, che il testo del link rimandi a qualcosa di preciso e non sia un generico "leggi qui".
Vuoi sapere che cosa non vede Goggle?
  1. I contenuti audiovisivi
  2. I documenti coperti da password (e meno male!)
  3. I cookie di sessione (ma non ricordo cosa siano!)
Discorso a parte per le immagini: Google, quando indicizza, sa che su una certa pagina è presente un'immagine ma non può sapere cosa sia. Ecco che allora, all'interno del codice, è bene inserire la tag "alt" con la descrizione dell'immagine (e possibilmente la parola chiave). Le immagini sono utili, soprattutto se pensate a quante ricerche si fanno su Google Images.

In rete sono disponibili molti strumenti che aiutano non solo a monitorare l'andamento del proprio sito (tra tutti Google Analytics) ma anche a capire come muoversi per ottimizzarlo. Molti sono prodotti di Google stesso (Google trends, Google suggest), gratuiti e offrono più potenzialità se si fa un account gmail. Altri li potete trovare per esempio su Chrome Web Store, se usate Chrome è ovvio!
L'invito per tutti è provare, provare, provare ... ottimizzare il proprio sito è frutto di un lavoro che può richiedere molto tempo. Certo c'è chi paga per posizionarsi ma questo è un discorso a parte.
Tenete occhi e orecchie bene aperti e mettevi alla prova anche con ciò che vi sembra più complicato! Soprattutto non dimenticate il vostro target di riferimento e ponetevi obiettivi definiti, misurabili e raggiungibili ... a conti fatti, se per il vostro sito e le vostre paroli di ricerca visualizzate fino a 100.000 risultati, potete tentare la scalata!

Spero di essere stata utile!
Questo post non ha alcuna pretesa di essere attendibile al 100%. Si tratta di uns rielaborazione di appunti e idee tratti dal corso.


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